giovedì, giugno 22, 2006

Parole proibite



Un altro giorno e un altro scandalo è scoppiato nella vita pubblica italiana.

Diversi i soggetti coinvolti: personaggi del mondo televisivo, politico – questi per la verità non mancano mai – dello sport e vip più o meno nobili.

Anche questa volta il polverone è stato alzato da alcune intercettazioni telefoniche, ed ecco che divampa la polemica: intercettazioni si, intercettazioni no?
L’aspetto paradossale è il gran parlare della dignità dei soggetti coinvolti. Ci si interroga su come proteggere la loro privacy e la loro immagine.
Pubblicare o no queste intercettazioni?
Indubbiamente se condizionassero l’esito delle indagini un certo livello di riservatezza sarebbe auspicabile, in caso contrario le parole che offendono la dignità degli italiani credo debbano essere pubblicate.

La pubblicazione delle intercettazioni non è un mettere alla gogna i soggetti coinvolti, ma un utile strumento per riportare la legalità nel nostro Paese visto che come ha affermato
Antonio Di Pietro “tutti sapevano ma nessuno è mai andato da un magistrato a denunciare i fatti”.

E se domani trovassimo in edicola un nuovo tabloid? Un giornale dedicato ai dialoghi segreti dei tanti furbetti che vivono nel nostro paese. Nessun commento, nessuna critica, solo le loro parole.

Fiumi di parole a tenerci compagnia sotto l'ombrellone. Non solo amori estivi per un’estate davvero calda.

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