martedì, novembre 28, 2006

Un solo Capitano

Mentre si assegnava "il pallone d'oro", le principali pagine dei giornali sportivi erano dedicate allo splendido gol del fuori classe romanista: il capitano Francesco Totti.

Il suo gol, festeggiatissimo a Roma, applaudito dai tifosi della squadra avversaria (grande lezione di sportività) ha unito in un unico coro tutti i commentatori sportivi: un capolavoro.

Alle polemiche lui risponde con i fatti, come solo un grande campione sa fare.

Francesco Totti forse non vincerà mai il pallone d'oro ma con le sue giocate è sicuramente uno dei principali protagonisti del calcio italiano ed internazionale.

Orgogliasa di essere romanista non posso che chiudere questo post con un pensiero: mi unisco al mio capitano nella dedica a Platini e Matarrese.

martedì, settembre 19, 2006

La scelta


Tornate dalle ferie con tanti progetti. Vi attende una nuova realtà professionale ma non avete ancora chiuso con la vecchia, è il momento di farlo.
Qualcosa di inatteso accade: i vecchi datori di lavoro vi fanno una controproposta. Siete spiazzati. Il tempo è tiranno e voi dovete decidere, voltare pagina o rimanere dove siete?
La scelta non è facile e quasi siete tentati dal “lancio della monetina”. Ne parlate con qualche amico per un consiglio, poi decidete di rimanere nell’attuale società.
Fate passare qualche giorno prima di comunicare la vostra scelta, tanto per darvi un tono.
Arriva finalmente il grande giorno. Prendete un appuntamento vi fate belli e andate in azienda.
Avevate fatto un errore: vi eravate fidati.
Per dirla con un eufemismo: avevate votato Berlusconi e quando vi ha promesso che avrebbe annullato l’Ici lo avete votato nuovamente.

martedì, agosto 29, 2006

E rimasero in 8


Rieccomi a Roma, pronta ad affrontare la vita quotidiana.
Ma qualcosa è cambiato: Plutone non è più un pianeta. Come non rimanere colpiti da una simile notizia.
Già li vedo, i 2500 astronomi seduti a dibattere un tema così importante: pianeta o non pianeta, un dilemma da risolvere. Da Praga non hanno dubbi: Plutone deve essere declassato.
Siamo di fronte ad un caso di razzismo astrofisico? Forse Rieducational Channel potrà chiarire i nostri dubbi.
In attesa di nuovi filmati, ben tornati.

venerdì, luglio 28, 2006

Donne, sesso e risate


Nel mio zapping televisivo di questi giorni sono incappata spesso nella pubblicità di “FOR MEN magazine". Il numero 41, agosto2006, non poteva passare inosservato. Come non rimanere folgorati dai “65 segreti delle donne”?
Non potevo più aspettare, il n. 41 doveva essere mio.
Lontana da occhi indiscreti, ed ancora divertita dall’espressione perplessa del mio edicolante di fiducia, sono andata subito alla ricerca dei 65 segreti.
Ecco cosa ho trovato.
Un articolo, scritto da Andrea Pellizzari, “Oche, ci sono o ci fanno?”. Unico elemento di rilievo quella bella “gnocca” di Roberta Giarrusso”.

Una mappa segreta dedicata alle zone erogene femminili. Segreta? Non direi che siamo di fronte a delle novità assolute. Come funziona? si appende in camera come si faceva con la cartina geografica, oppure la si studia, prima di incontrare la futura amante?
La cosa più divertente è che non si sono limitati ad indicare i punti, ma a spiegare accuratamente come comportarsi per sedurre e possedere una donna. E se proprio mentre ci si accinge all’operazione “donna sedotta” ci si dimentica la tecnica?

Due test dedicati al sesso: "come sarà lei a letto" e "sei davvero capace di soddisfare un donna?". Lettura consigliata per farsi due risate con le amiche.
2 test, con un totale di 32 domande e 7 profili.
Perché tanta ossessione per i numeri? Perché la promessa del magazine era chiara: 65 segreti sulle donne.

Continuo a sfogliare la rivista quando mi accorgo di una cosa terribile: sono all’ultima di copertina. E gli altri segreti?
Ricomincio da capo. Se ne parla in copertina, sono citati nell’indice, conto e riconto quello che ho trovato ma certo non arrivo a 65 segreti.
Chissà se altri lettori hanno notato la stessa cosa. Come faranno quelli che ci contavano per le loro conquiste estive?

Non ho trovato quello che cercavo, ma mi sono molto divertita.

venerdì, luglio 21, 2006

Sentenza vergognosa


Zidane e Materazzi entrambi puniti dalla Fifa. 3 giornate al primo e 2 al campione del mondo.
Una provocazione viene messa al pari di un fallo di reazione.
L’indignazione è molta: 3 giornate sono poche, per un gesto che sarebbe potuto costare davvero caro al nostro giocatore. 3 giornate sono un offesa se 2 ne vengono inflitte a Materazzi. Se è vero che ci vorrebbe più fair play in campo, questa sentenza crea un precedente pericoloso: da oggi i falli di reazione possono trovare giustificazione.
Quella testata in pieno petto avrebbe potuto provocare danni seri al nostro giocatore. La sentenza suona ancora più offensiva se si ripensa all’intervista rilasciata da Zidane. Dispiaciuto per i bambini che avevano visto quel gesto, ma non pentito. Il giocatore ha affermato che lo avrebbe rifatto.
Già era grave che Zidane venisse insignito del premio di miglior giocatore dei mondiali, ora questa sentenza.
Cosa sarebbe accaduto se i ruoli dei due giocatori fossero stati invertiti?
Se si pensa alle squalifiche subite dai nostri nazionali Totti (sputo) e De Rossi (gomitata) è inevitabile pensare che il verdetto Fifa sarebbe stato assai diverso.

L’indignazione è tanta, la voglia di “dirgliene di tutti i colori alla Fifa”, per usare le parole di Ignazio La Russa, è molta.

Ma non si illuda Zidane, non è sufficiente cancellare il suo gesto con il provvedimento Fifa. Le immagini della sua testata hanno fatto il giro del mondo. Le 3 giornate non cancelleranno l’onta di un gesto gravissimo.

lunedì, luglio 10, 2006

CAMPIONI





lunedì, giugno 26, 2006

Addio 'Bruno'


In un Paese in cui da 170 anni non si avvistava un orso bruno, di fronte alla comparsa di 'Bruno' non ha trovato di meglio che aprire la caccia.

Un cucciolo di due anni,emigrato dalle nostre montagne, si è avvicinato troppo alle zone abitate della Bavaria.

Nessuna prova di attacco all'uomo. Solo qualche razzia di animali, probabilmente dovuta alla difficoltà di trovare cibo sulle alte vette.

Il popolo che ha fatto dell'ambientalismo il suo vanto, non è riuscito ad addormentare 'Bruno', ha preferito ucciderlo.

Problema risolto.

Abbattuto l'orso 'Bruno' in Bavaria, Ansa

Germania, abbattuto 'Bruno'L'orso Jj1 ucciso in Baviera, la Repubblica

Germania: ucciso l'orso Bruno, Corriere della Sera

Fulco Pratesi: "Sparare ad un orso è una barbarie", WWF Italia

giovedì, giugno 22, 2006

Parole proibite



Un altro giorno e un altro scandalo è scoppiato nella vita pubblica italiana.

Diversi i soggetti coinvolti: personaggi del mondo televisivo, politico – questi per la verità non mancano mai – dello sport e vip più o meno nobili.

Anche questa volta il polverone è stato alzato da alcune intercettazioni telefoniche, ed ecco che divampa la polemica: intercettazioni si, intercettazioni no?
L’aspetto paradossale è il gran parlare della dignità dei soggetti coinvolti. Ci si interroga su come proteggere la loro privacy e la loro immagine.
Pubblicare o no queste intercettazioni?
Indubbiamente se condizionassero l’esito delle indagini un certo livello di riservatezza sarebbe auspicabile, in caso contrario le parole che offendono la dignità degli italiani credo debbano essere pubblicate.

La pubblicazione delle intercettazioni non è un mettere alla gogna i soggetti coinvolti, ma un utile strumento per riportare la legalità nel nostro Paese visto che come ha affermato
Antonio Di Pietro “tutti sapevano ma nessuno è mai andato da un magistrato a denunciare i fatti”.

E se domani trovassimo in edicola un nuovo tabloid? Un giornale dedicato ai dialoghi segreti dei tanti furbetti che vivono nel nostro paese. Nessun commento, nessuna critica, solo le loro parole.

Fiumi di parole a tenerci compagnia sotto l'ombrellone. Non solo amori estivi per un’estate davvero calda.

giovedì, giugno 01, 2006

L'incantatrice



Un giorno decidete di entrare in farmacia. Mentre vi guardate intorno vi si avvicina un'addetta, pronta a servirvi e a soddisfare ogni possibile esigenza. Voi avete già trovato quello che vi serve ma fate comunque un grave errore: chiedete un consiglio. Così prima che ve ne rendiate conto, vi trovate in un vortice di prodotti miracolosi senza capire come tutto sia iniziato.

Oggi io sono stata la vittima preferita della spudorata venditrice.

Il tempo di fare una domanda e la donna si è prodigata in consigli.
Diverse le tecniche messe in campo: campioni dei migliori prodotti sul mercato, tessera accumulo punti per sconti, ma soprattutto solidarietà femminile.
Cellulite, pelle flaccida e segni del tempo come combatterli e perché. Sicuramente lei aveva il rimedio per tutti questi problemi. E così in pochi minuti ho assistito ad una lezione di estetica, psicologia, biologia e farmacologia.

Per qualche minuto divertita sono stata al suo gioco, ma quando mi ha messo in mano una campione di crema a base di botulino ho preso un'importante decisione: liberarmi di lei, elegantemente, ma liberarmene.
Così mentre la venditrice continuava ad elargirmi preziosi consigli sono riuscita a raggiungere la cassa, e finalmente l'ho vista, era davanti a me pronta ad aprirsi per ridarmi la libertà: l'uscita.

Entri in un'edicola ed il 90% delle riviste femminili ha in copertina consigli di bellezza, terrorizzandoti ventilandoti la minaccia della "prova costume".
Le scatole del tuo
CornFlakes preferito ti regalano un cd di Fitness e se non ti bastasse puoi andare sul loro sito e scoprire tutti i segreti per tornare in forma in pochissimo tempo.
Ti vedi un film in tv spesso interrotto dagli spot di
Corporaciòn Dermoestética.
Puoi scegliere di non comprare, di cambiare canale, di cestinare i regali indesiderati, ma come fare che le venditrici in carne ed ossa?

A proposito, ero entrata in farmacia per acquistare delle lenti a contatto.

mercoledì, maggio 17, 2006

6...è un inizio


Oggi 17 maggio 2006 alle ore 16:30 il governo Prodi ha giurato di fronte al neo Presidente della Repubblica Napolitano.
In mattinata il Professore ha accettato l’incarico di Presidente del Consiglio.

L’attenzione ricade immediatamente sulla squadra che lo affiancherà nella sua nuova avventura governativa.
Dopo tante chiacchiere sulla divisione delle poltrone, dopo il dilemma del ministero della giustizia, Prodi ha scoperto le carte.

Una piacevole sorpresa: 6 donne ministro, ben 4 in più rispetto al governo Berlusconi.
Rosi Bindi, Emma Bonino, Linda Lanzillotta, Giovanna Melandri, Barbara Pollastrini e Livia Turco (unico ministro con dicastero) le nostre rappresentanti nella stanza dei bottoni.
Nella storia della nostra Repubblica, solo in altri due esecutivi abbiamo avuto un numero così alto di ministri donna.
Tutte e due le volte erano governi di centro sinistra (D’Alema '98, D'Alema bis '99).


Nel dizionario Zanichelli “Numeri Memorabili” viene riportato come il 6 sia l’unico numero contemporaneamente prodotto di 3 numeri e somma degli stessi 3 numeri.
3 governi di centro sinistra e tutti e 3 con 6 ministri donne. Inoltre nel libro viene riportato come il numero 6, per i pitagorici, sia associato al significato di equilibrio.
Che i nostri politici conoscano il dizionario? Che l'aver scelto un numero di ministri donna pari a 6 sia un
chiaro messaggio di stabilità ed equilibrio?

Per i più superstiziosi oggi forse non era il giorno migliore per battezzare il nuovo governo, ricordo però che il momento più delicato è il voto per la fiducia, voto che si terrà quando il giorno 17 sarà solo un ricordo.

martedì, maggio 16, 2006

Balle in Campo





Fiumi di parole abbiamo sentito e letto sull’uragano che si è scatenato sul mondo calcio.
Proviamo a capirci qualcosa.

Esistono le società sportive con tutta la loro struttura organizzativa, i calciatori con i loro procuratori, gli arbitri ed i loro rappresentanti, una federazione che dovrebbe dettare le regole e vigilarne il loro rispetto, dulcis in fundo le televisioni.
Quasi mi dimenticavo, poi ci sono i tifosi.
Proprio a loro va oggi il mio pensiero. Un po’ perché mi sento chiamata in causa, un po’ perché sono i veri protagonisti. Senza di loro tutto il resto non avrebbe motivo di esistere. È sulla loro passione ed amore per la squadra che si è costruito il business del calcio. Proprio di questo si tratta: di affari. Perché quello che era un semplice gioco, un momento di aggregazione sociale, oggi è diventato un lavoro, una macchina per fare soldi.
Nulla da obiettare fin tanto che si rispettano le regole.

È stato aperto il vaso di Pandora, ed ora cosa altro troveremo dentro? Non è il primo scandalo nel mondo del calcio, ma mai si era assistito ad uno scenario così inquietante. Non più un gioco, ma una rappresentazione teatrale, in cui la famosa Triade muove le diverse marionette in un copione che sembra già scritto.

Chi le vittime di questa storia? I tifosi, di qualsiasi bandiera e colore.
Ironia della sorte alcuni sono stati doppiamente sbeffeggiati, non solo presi in giro sul campo ma anche in Borsa. E si perché la passione per la squadra del cuore a volte l’hanno dimostrata anche investendo i loro risparmi. Defraudati nella fede calcistica e nel portafoglio.

Ed ora? Le indagini continuano in attesa dei mondiali.
Tra lega commissariata, ed interrogatori ai protagonisti non ci rimane che sorridere ripensando alla canzone di Elio e le Storie Tese, che ironizza sulla sviste arbitrali.


martedì, maggio 09, 2006

Quote rosè

Terza votazione: fumata nera . Così si conclude la prima votazione dell’undicesimo Presidente della Repubblica. Ancora nessun accordo sul nome tra le due coalizioni.

In attesa della nuova nomina anche questa volta ci avviamo ad avere una Repubblica tutta al maschile. Nella precedente legislazione si è parlato spesso delle “quote rosa” per facilitare l’accesso delle donne in politica, ma poi - nonostante le alleanze trasversali – non si è riusciti ad emanare la legge.

Alle donne non rimane che consolarsi con il ruolo di first lady.

Se è vero che i nostri parlamentari rappresentano il Paese, mai come in questo momento sono la perfetta fotografia della nostra società.

Nelle nostre istituzioni come nelle aziende nelle posizioni chiave età elevate e poche donne (il sole 24ore1 maggio 2006).

Uomini e donne dovrebbero avere le stesse opportunità, ma spesso la realtà è molto diversa.

In politica, come nel mondo del lavoro, le donne restano ai margini della scena.

Alle luci della ribalta solo pochi nomi. Donne che ricoprono ruoli importanti che spesso hanno rinunciato al ruolo di mogli e madri.

Perché è così difficile coniugare la sfera privata e quella pubblica?

Da bambine giocano con le Barbie poi crescono e con loro il titolo di studio. Lauree e corsi di specializzazione come i loro colleghi uomini ma prima o poi si trovano davanti al bivio: cosa mettere prima la carriera oppure le famiglia? E se alcune hanno le idee chiare, altre si trovano a scendere a compromessi.

Esistono piccoli paradisi come nell’azienda Donna Fugata, rinomata casa vinicola siciliana, che sembra puntare molto sulle risorse femminili. Una realtà in cui le donne sembrano avere gli stessi diritti degli uomini. Ma quante realtà come questa esistono nel nostro Paese?

Per il sesso forte sembra essere tutto più semplice, in fondo è proprio il loro ruolo a chiedergli di dedicarsi al lavoro e alla carriera. Ma questo non vuol dire che anche loro non facciano dei sacrifici per la propria famiglia.

Allora viene da chiedersi che la risorsa ideale per un’azienda sia il single?

Domani sicuramente sarà eletto il primo cittadino italiano e se non c’erano dubbi sul sesso, questa volta però abbiamo perso l’occasione di veder salire al Quirinale un uomo molto più giovane dei suoi predecessori.

martedì, maggio 02, 2006

Punto e a capo


Qualcosa oggi è accaduto: Berlusconi si è dimesso.

Per salire al colle Berlusconi sceglie l’uscita laterale di Montecitorio. Che la ferita per la perdita del potere sia così forte da rinunciare agli applausi dei fan

che lo attendevano all’entrata principale? Forse qualcuno lo aveva avvisato della presenza di alcuni aderenti ai Cobas?

Fuori dalla sua residenza romana dei giovani ironicamente lo salutano con un ciao mentre, i giovani di Forza Italia, inneggiano al loro leader.

Prossima tappa: elezione del Presidente della Repubblica.

Sarà un’altra occasione di conflitti politici oppure, di fronte ad un così importante ruolo istituzionale, sarà un serio momento di confronto politico?

Neanche a farlo apposta anche questa elezione diventa una nuova occasione per puntare i riflettori sul centro sinistra: saranno in grado di restare uniti?

Se, per il precedente governo Prodi, il centro destra aveva usato slogan inneggianti allo scandalo del “riibaltone”, per il futuro esecutivo la storia sembre essere già scritta. Cronaca di una morte annunziata: una legislazione di brevissima durata.

A volte penso che gli slogan di propaganda della Cdl, nella lunga campagna elettorale appena finita, abbiano fatto breccia anche nei miei pensieri. Che abbiano intaccato la fiducia che bisognerebbe sempre riporre nei vincitori?

Al centro destra va riconosciuta la loro capacità di aver governato per un’intera legislatura, ma a che prezzo?

Governare non vuol dire solo occupare delle poltrone per 5 anni. Essere dei bravi gestori della cosa pubblica, significa perseguire l’interesse di un paese e di tutti i suoi cittadini.

La fragilità dell’Ulivo è stata spesso individuata, dai suoi antagonisti, nella diversità dei movimenti sostenitori di Prodi . Mi associo a quanti hanno dichiarato come questa eterogenità rappresenti la forza dell'Ulivo.

Diversità ancor più importante se si tiene conto che viviamo in un paese sempre più cosmopolita.

La stessa democrazia non trova forse ragion di esistere nelle diversità?

Di fronte ad un centro destra che trasforma la scelta del Presidente della Repubblica in una partita di scacchi, alle loro mosse rispondo così:

Una mattina mi sono alzato,
O bella ciao, bella ciao,
Bella ciao, ciao, ciao,
Una mattina mi sono alzato,
E ho trovato l'invasor.
…....

E questo è il fiore del partigiano
Morto per la liberta.

lunedì, maggio 01, 2006

E lavorarono felici e scontenti


Sabato scorso, 29 aprile, Canale5 ha mandato in onda il film Una donna in carriera, come non fermarsi a guardarlo. Non solo perché sono una donna, ma anche perché è uno di quei film di grande successo. Film che dopo tanti anni continuano a interessare.

Due gli elementi cardine della storia: il mito americano ed i conflitti sul posto di lavoro.

Il mito americano. Siamo negli anni ottanta. Il messaggio è chiaro ed ineluttabile: idee e determinazione bastano per raggiungere tutti gli obiettivi, anche i più difficili e lontani.

Ecco servita la storia di una segretaria che, con le sue sole forze, riesce a cambiare il proprio status sociale. Un evento favorevole ed un po’ di ingegno le permettono di raggiungere importanti risultati.

I conflitti sul posto di lavoro. Chi non ha mai avuto problemi con un collega, oppure - come nella pellicola - con un responsabile?

Dal film sembra emergere che, come in amore ed in guerra, anche nel lavoro tutti i mezzi sono leciti.

In fondo i posti di lavoro non sono simili a dei campi di battaglia, in cui capacità professionali e diplomazia sono le armi a disposizione per raggiungere gli obiettivi prefissati?

Tralascio il mito americano, al limite dell’utopia. Mito a cui risponderei con la famosa canzoneUno su mille ce la fa”. Mi diverte di più soffermarmi sul secondo punto.

Incappare in un responsabile simile a quello nel film interpretato da Sigourney Weaver, così interessato al proprio tornaconto personale da calpestare e sfruttare chi gli é vicino, sembra non essere poi così raro.

Eppure certe figure aziendali dovrebbe motivare, far crescere chi gli ruota intorno.

Non si fa che parlare di spirito di squadra, parola di cui si abusa anche negli annunci di ricerca del personale, ma poi la routine sembra essere molto diversa.

Che la capacità di far aumentare il business aziendale sia l’unico parametro su cui vengono misurate e fatte le nomine di certi "capi?"?

La forza di un’azienda è data dalle sue risorse. Risorse economiche ma anche e soprattutto umane.

Se non si investe su di esse è come costruire una casa senza fondamenta.

In tutte le società, grandi o piccole che siano, si parla di standard produttivi e qualitativi. Ma è possibile che tutto si traduca solo in numeri?

Elemento cardine se ci si confronta con le realtà commerciali. In questi settori molte parole sono spese su aspetti quantitativi: numeri di telefonate, di appuntamenti, di contratti, di budget, di produzione e qualsiasi altro ipotizzabile per parlare dell’organizzazione del lavoro. Ma quanto tempo invece si dedica in maniera seria e costante alla formazione delle risorse umane? E quanti titolari di azienda si sono realmente soffermati in maniera approfondita a capire la soddisfazione dei propri dipendenti?

Mi viene in mente un’azienda italiana che è stata al centro dell'attenzione proprio su questo tema: Technogym. Questa società ha fatto della soddisfazione del personale, non solo in termini economici ma soprattutto umani, il fondamento della sua politica aziendale.

Chi lavora passa più tempo con i colleghi che con i propri cari. Si dice che si vive una volta sola, allora il nostro tempo è un bene prezioso che forse merita più rispetto. Rispettarlo vuol dire riconoscere chi lavora come essere umano e non solo come anello di una catena di montaggio.

Le aziende amano definirsi una famiglia. Molte in base alle possibilità, o alla voglia di investire, per le festività più importanti organizzano cene oppure fanno piccoli pensieri al loro personale. Ma quante investono concretamente sulla comprensione della soddisfazione dei collaboratori.

Tra le cause principali di insoddisfazione c’è quella professionale, causata spesso da ambienti di lavoro malati.

Oggi è la festa del 1 maggio, la festa dei lavoratori. Sarebbe bello sentire slogan che richiamino alla qualità del lavoro, perché Technogym non resti un esempio isolato.

sabato, aprile 29, 2006

Passeggiando per le Camere


Dopo due lunghe giornate finalmente sono stati eletti i Presidenti di Camera e Senato: Fausto Bertinotti e Franco Marini.

Tutto ha inizio il 28 aprile, quando quello che doveva essere un passaggio istituzionale già definito, ha rischiato di trasformarsi in una telenovela.

Da una parte il centro destra che non ha perso occasione per citare l’ingovernabilità da parte della nuova maggioranza.

Dall’altra il centro sinistra che ai microfoni dei giornalisti attribuiva questo fatto a normali dinamiche politiche.

Alle ore 14:39 Oscar Luigi Scalfaro leggeva i risultati del terzo scrutinio: Franco Marini ce l’ha fatta, assume la seconda carica più importante dello Stato.

Poco prima anche alla Camera finalmente fumata bianca: Bertinotti si insedia come nuovo Presidente.

Il Senato era considerato il banco di prova più difficile, eppure nonostante schede e votazione annullate, è servito una dichiarazione di voto in meno per arrivare al risultato sperato dall’Ulivo.

Neanche la candidatura di un politico illustre come Andreotti, proposta dal centro destra, è servita a guastare la festa alla nuova maggioranza - se pur esigua - del Paese.

4 votazioni per la Camera, 3 per il Senato (più una annullata che sicuramente farà discutere nel prossimo futuro) ed il primo passo per la nuova legislazione è stato fatto.

Entrambi i due nuovi Presidenti si presentano emozionati. Come non comprenderli, per la prima volta si trovano a ricoprire un’importante carica istituzionale.

A tradire Bertinotti quella mano tremante che reggeva i piccoli fogli con gli appunti per il suo discorso.

Applauso unanime di Camera e Senato ai nuovi Presidenti. interessante sarà leggere le inevitabili critiche del discorso pronunciato dai due uomini, oggi protagonisti della scena politica.

Volendo tentare una previsione, credo che sarà proprio quello di Bertinotti a destare la maggiore attenzione.

Sono contenta di avere come Presidente della Camera un uomo con una così profonda conoscenza e rispetto della nostra “Bibbia Civile” (Ciampi dixit), anche se sono curiosa di vederlo in azione.

Non mi rimane che fare gli auguri ai nuovi Presidenti sperando che ci facciano sentire orgogliosi di essere italiani indipendentemente dal nostro colore politico.

giovedì, aprile 27, 2006

Amore al GF6


Una giornata dedicata all’assoluto riposo. Fuori piove ed io decido di accendere la tv e di fare zapping.

Molte trasmissioni sono dedicate all’attentato di oggi a Nassirya. Continuando nel mio tour televisivo mi rendo conto che oggi è una giornata speciale per tutti gli amanti dei reality: questa sera ci sarà l’incoronazione del nuovo vincitore del Grande Fratello.

Nella trasmissione “Verissimo” quindi, dopo i dovuti servizi sull’attentato, largo spazio all’attesa dell’evento, come dire lo show deve andare avanti ed anche il palinsesto.

Mi accorgo che tra gli invitati della puntata c’è l’ex fidanzata di uno dei partecipanti.

Tra le tante cose accadute o non accadute – lascio agli altri giudicare – molta attenzione è stata sicuramente attirata dalla love story tra Filippo e Simona.

Certo non è una grande novità, sembra quasi un copione che si ripete in ogni edizione. E se già molti appassionati si chiedono se finirà con il matrimonio (?) – come per i partecipanti della precedente edizione – a fare la differenza questa volta è il numero delle persone coinvolte: lui, lei e l’altra.

Se lo Zero nazionale cantava “il triangolo no”, nel GF6 sembra l’unica cosa che rende davvero interessante questa storia.

Lo scorso anno a fare la differenza era sicuramente il carattere tutto pepe della bella Katia, quest’anno invece sempre più interessante capire chi dei tre trarrà più pubblicità dal GF.

Il verme d’Italia”, come lui stesso ha confessato alle telecamere, è arrivato in finale e chissà quali altre sorprese ci riserva.

L’altra sedotta-tradita-abbandonata appare sempre più spesso in tv e rilascia interviste a diversi giornali.

E Simona? Di lei mi viene in mente il suo sguardo innamorato e sognante: che davvero già pensi al matrimonio con il suo bel Filippo?

Forse tra i due partecipanti è davvero amore, ma nonostante curiosità e un po’ di pettegolezzi, le telecamere – più che dare risalto ai sentimenti – si prestano al circo delle chiacchiere a cui hanno partecipato un po’ tutti: giornalisti, telespettatori e per primi gli altri partecipanti del Grande fratello.

Il futuro che attenderà i nostri interpreti è ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: se andrà come sperano gli occhi sognanti di Simona, i due innamorati avranno il film dei loro primi baci.

Benvenuti

Esistono luoghi in cui si passeggia o si corre in bicicletta.
Altri in cui i pensieri e le idee viaggiano oltre ogni confine.
Altri ancora che servono per raccogliere riflessioni, racconti, fantasie. Perchè è bello dare voce scrivendo piccoli appunti, appunti di un viaggio in un mondo davvero speciale quello delle idee.

Benvenuti da spylong.